Identità individuali e identità collettive sono indissolubilmente legate.
- L'alterità è il necessario complemento dell'identità. Le identità si costruiscono tramite l'interazione sociale, non esiste identità fuori dall'uso che se ne fà in rapporto con gli altri.
Anche una identità etnica non è solo endogena, ma si costruisce tramite le categorizzazioni che fanno gli altri e l'identificazione con il proprio gruppo di appartenenza. L'identità è dialogena.
L'etnopsicologia studia le identità collettive legate ad un radicamento sul territorio di cui l'etnia è la forma originaria. Questa tipo di identità collettiva viene denominato etnotipo. L'etnotipo "risulta" da un "sistema di significati " ( politici,economici,ideologici), che sono in relazione dialettica con l'ambiente e con l'identità di altri gruppi.
L' etnotipo è solo un "idealtipo" che può essere studiato in maniera sistematica come "struttura in trasformazione". La propria "cultura di appartenenza" è la mediazione simbolica tra il gruppo e gli altri, lo spazio entro cui si inseriscono le identità individuali , le prassi sociali e quindi il modo di vedere, di sentire, di agire dei vari componenti .
L'identità è in continua trasformazione ed ha molti risvolti perchè è multidimensionale. Max Weber parlava di " politeismo di valori " . Ognuno di noi ha molteplici appartenenze : linguistiche,culturali,nazionali,politiche,professionali,sessuali,ecc. che a volta sono anche inconciliabili
Identità e appartenenza non sono sinonimi, l'identità non si riduce all'appartenenza. Difatti le scelte di appartenenza sono paragonabili ai dilemmi morali, si propongono quando due o più componenti identitarie entrano in conflitto. Il fenomeno della doppia fedeltà, tripla... (appartenenza familiare, appartenenza nazionale, appartenenza politica o ideologica), possono nascere dei conflitti di valore, e a quel punto quale parte della nostra identità prevarrà ?
Risoluzione del conflitto in termini di " Prossimità "
1° PROSSIMITA' NATURALE EREDITATA : la famiglia, il popolo, la etnia, la nazione, la cittadinanza, ecc
2° PROSSIMITA' IDEOLOGICA ELETTIVA : intellettuale, politica, filosofica,relisiosa.
Es: se sono italiano e cristiano mi sento più vivino ad un italiano non cristiano, magari ateo o ad un cristiano asiatico od africano ? E se sono donna e comunista , mi sento più vicina ad un uomo comunista o ad una donna di destra ? La risposta dipende da quale gruppo ci sentiamo più vicini. Il quesito è : a chi mi sento più vicino?.
3° NOZIONE DI MEMORIA :L'identità presuppone memoria, sia nell'uso individuale che collettivo.( famoso tema del dovere della memoria ) La memoria non va confusa con la nostalgia, che idealizza il passato, non implica la memoria, perchè il passato nella nostalgia è idealizzzato e quindi visto come perfetto.
La memoria non è statica considera il presente,il passato e il futuro come continui.
Differenza tra memoria e storia : La memoria diventa abusiva quando, facendosi militante , pretende di render conto della verità storica tout- court, mentre è una ricostruzione assolutamente soggettiva del ricordo collettivo.
Ogni approccio alla storia in termini di memoria è inevitabilmente soggettivo. La memoria non è mai integrale, filtra, seleziona, sceglie quanto a suo parere merita di essere trattenuto e trasmesso.
E' tanto memoria che oblio, tanto trasmissione che occultamento.
Anche la tradizione procede nello stesso modo. Anche nella tradizione sono le scelte soggettive del narratore identitario a decidere cosa si eredita.
La storia è un tutto che la memoria passa al vaglio trattenendo quello che è conforme all'idea del passato e all'immagine che intende dare al futuro. La cernita che compie la memoria nella storia , si tratti di storia reale, idealizzata o fantomatica, è soltanto un rilevatore di preferenze.
La stessa variabilità soggettiva si ritrova nella ricerca delle origini
Identità e appartenenza non sono sinonimi, l'identità non si riduce all'appartenenza. Difatti le scelte di appartenenza sono paragonabili ai dilemmi morali, si propongono quando due o più componenti identitarie entrano in conflitto. Il fenomeno della doppia fedeltà, tripla... (appartenenza familiare, appartenenza nazionale, appartenenza politica o ideologica), possono nascere dei conflitti di valore, e a quel punto quale parte della nostra identità prevarrà ?
Risoluzione del conflitto in termini di " Prossimità "
1° PROSSIMITA' NATURALE EREDITATA : la famiglia, il popolo, la etnia, la nazione, la cittadinanza, ecc
2° PROSSIMITA' IDEOLOGICA ELETTIVA : intellettuale, politica, filosofica,relisiosa.
Es: se sono italiano e cristiano mi sento più vivino ad un italiano non cristiano, magari ateo o ad un cristiano asiatico od africano ? E se sono donna e comunista , mi sento più vicina ad un uomo comunista o ad una donna di destra ? La risposta dipende da quale gruppo ci sentiamo più vicini. Il quesito è : a chi mi sento più vicino?.
3° NOZIONE DI MEMORIA :L'identità presuppone memoria, sia nell'uso individuale che collettivo.( famoso tema del dovere della memoria ) La memoria non va confusa con la nostalgia, che idealizza il passato, non implica la memoria, perchè il passato nella nostalgia è idealizzzato e quindi visto come perfetto.
La memoria non è statica considera il presente,il passato e il futuro come continui.
Differenza tra memoria e storia : La memoria diventa abusiva quando, facendosi militante , pretende di render conto della verità storica tout- court, mentre è una ricostruzione assolutamente soggettiva del ricordo collettivo.
Ogni approccio alla storia in termini di memoria è inevitabilmente soggettivo. La memoria non è mai integrale, filtra, seleziona, sceglie quanto a suo parere merita di essere trattenuto e trasmesso.
E' tanto memoria che oblio, tanto trasmissione che occultamento.
Anche la tradizione procede nello stesso modo. Anche nella tradizione sono le scelte soggettive del narratore identitario a decidere cosa si eredita.
La storia è un tutto che la memoria passa al vaglio trattenendo quello che è conforme all'idea del passato e all'immagine che intende dare al futuro. La cernita che compie la memoria nella storia , si tratti di storia reale, idealizzata o fantomatica, è soltanto un rilevatore di preferenze.
La stessa variabilità soggettiva si ritrova nella ricerca delle origini
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