Mi preme sottolineare leggendo il lavoro del primo gruppo il fallimento e la debolezza della nostra Costituzione, poco presa in considerazione, all’ora come tutt’oggi incapace di dare stabilità all’azione politica dei vari governi che si sono succeduti sino ad oggi. Governi che presentano una sola evidente caratteristica il “consociativismo“, che fa della politica italiana una politica “particolare” basata su interessi locali e sulla fiducia ristretta alla famiglia, male endemico del nostro paese dovuto ad una carenza di “civilness” ad una storia dei diritti antropologicamente a noi estranea, in quanto non riusciamo ancora a definirci una paese unito, la nostra unità nazionale è pur sempre il frutto di una guerra civile o meglio il frutto del coraggio di un uomo che aveva per amici “1000 camice rosse”.
Il passaggio dalla prima alla seconda repubblica non cambia la scena politica, è stato un modo per eliminare quelle persone scomode che miravano al vero cambiamento, con ciò non voglio dire che “mani pulite” non abbia agito in giustizia ma ha messo in evidenza solo alcuni brutti vizi della politica, è stata vinta una battaglia non la guerra. Il Berlusconismo è fenomeno negativo perché divide la società ma è anche un fenomeno positivo perché mette in evidenza come nel nostro paese non c’è più uno stato di diritto, dove i poteri, magistratura e politica, non difendono più la nostra Costituzione ma sono al servizio di particolari interessi e questa presa di coscienza, che si deve proprio a Silvio Berlusconi, dovrebbe essere maggiormente diffusa dai media (TV e Stampa) che da sempre sono stati al servizio del potere e solo in alcuni casi eccezionali al servizio della verità.
La protesta giovanile in Italia del 68’, e i movimenti giovanili in generale, è un fenomeno di tendenza legato a un preciso contesto storico-sociale che, nato sulla scia di quelli delle università americane e degli altri paesi europei, è l’espressione di una gioventù che non riesce più a riconoscersi nei valori tradizionali, è la prima vittima della globalizzazione culturale, è devianza che attraverso l’ideologia cerca strade diverse per la propria realizzazione individualistica, edonistica e narcisistica. Quando gli uomini credono veramente in ciò che credono gli uomini fanno le vere rivoluzioni (personalmente ne conosco solo una, iniziata circa 2000 anni fa e tutt’ora in essere”. Il tempo intergenerazionale è un tempo dove "cambiando l'ordine degli addendi....il risultato non cambia", le società storicamente cambiano idee, simboli, valori, credenze ecc. ma il risultato finale è sempre lo stesso, qualunque sia la società il mondo si dividerà sempre in “oppressori” ed “oppressi”.
Spero di non essere stato lapalissiano.
Salvatore Iannello
Il passaggio dalla prima alla seconda repubblica non cambia la scena politica, è stato un modo per eliminare quelle persone scomode che miravano al vero cambiamento, con ciò non voglio dire che “mani pulite” non abbia agito in giustizia ma ha messo in evidenza solo alcuni brutti vizi della politica, è stata vinta una battaglia non la guerra. Il Berlusconismo è fenomeno negativo perché divide la società ma è anche un fenomeno positivo perché mette in evidenza come nel nostro paese non c’è più uno stato di diritto, dove i poteri, magistratura e politica, non difendono più la nostra Costituzione ma sono al servizio di particolari interessi e questa presa di coscienza, che si deve proprio a Silvio Berlusconi, dovrebbe essere maggiormente diffusa dai media (TV e Stampa) che da sempre sono stati al servizio del potere e solo in alcuni casi eccezionali al servizio della verità.
La protesta giovanile in Italia del 68’, e i movimenti giovanili in generale, è un fenomeno di tendenza legato a un preciso contesto storico-sociale che, nato sulla scia di quelli delle università americane e degli altri paesi europei, è l’espressione di una gioventù che non riesce più a riconoscersi nei valori tradizionali, è la prima vittima della globalizzazione culturale, è devianza che attraverso l’ideologia cerca strade diverse per la propria realizzazione individualistica, edonistica e narcisistica. Quando gli uomini credono veramente in ciò che credono gli uomini fanno le vere rivoluzioni (personalmente ne conosco solo una, iniziata circa 2000 anni fa e tutt’ora in essere”. Il tempo intergenerazionale è un tempo dove "cambiando l'ordine degli addendi....il risultato non cambia", le società storicamente cambiano idee, simboli, valori, credenze ecc. ma il risultato finale è sempre lo stesso, qualunque sia la società il mondo si dividerà sempre in “oppressori” ed “oppressi”.
Spero di non essere stato lapalissiano.
Salvatore Iannello
Ringrazio Salvatore per il suo contributo. é un piacere ed una grande opportunità potersi confrontare su argomenti attuali di questo tipo. I dibattiti, le critiche, sono ottimi strumenti di apprendimento e quindi di conoscenza, migliori di una lettura solitaria di un libro. Buono studio e in bocca al lupo per gli esami.
RispondiEliminaFlavio Maria Caligiuri
Vorrei ringraziare Salvatore per l'interesse mostrato per la nostra ricerca, precisando che il tema costituzione non è stato preso in considerazione perchè tutti noi ci crediamo profondamente, è da ricordare che, si può essere un ostacolo per la politica odierna, ma è anche uno strumento garante della nostra democrazia, che fino ad oggi si è dimostrato all'altezza di vari attacchi da parte dei molti politici "consociati".
RispondiEliminaIn momenti, a mio avviso, così delicati per il nostro paese, non ritengo opportuno mettere in discussione la validità della costituzione, magari sarebbe possibile fare delle riforme in tal senso, solo in momenti di minor tensione politica.
Sono d'accordo con te per il fatto che tangentopoli non abbia cambiato la scena politica italiana e sono fermamente convinto che c'è ancora tanto da fare.
Per quanto riguarda la rivolta giovanile, ci tenevamo invece a precisare, che non c'è nulla di nostalgico nei suoi confronti, ma solo un interesse di tipo sociologico scattato per la sua rilevanza e bellezza sociale.
A nome di tutto il gruppo ringrazio ancora Salvatore, ribadendo quanto sia bello potersi confrontare e soprattutto trovare ancora persone disposte a parlarne.