martedì 21 maggio 2013

Per favore ! Desideriamo!



Desideriamo sempre!

Non permettete a nessuno di vincere sui vostri desideri, perseguiteli anche se costano un pò di fatica, sarà comunque minore che quella impiegata per vivere una vita che non volete, che non sognate, a immagine e somiglianza di qualcun altro. Perseguite i vostri obbiettivi sempre, non lasciatevi forviare dal percorso più facile ma che non è il vostro. Il potere e la ricchezza da soli non riempiono il cuore, il cuore si riempie solo se è radicato ai vostri personali desideri. Ognuno di noi ha dei doni da vivere, scopriteli e vivete la vita che resta nel realizzarli. Farà fruttuosa e piena di Pace.

lunedì 13 maggio 2013

Vediamo quello che pensiamo?


Vediamo quello che desideriamo ? Secondo la fisica quantistica e la mistica si!

 

 

L’ INCONTRO

 

C'era una volta, nel mondo reale, un giovane scugnizzo napoletano, bello e solare, dal sorriso accattivante, di totale dolcezza. Incontra una signora di mezza età, un po’ scoraggiata, alle prese con i soliti problemi , salute, figli, futuro insicuro davanti a sé. La incontra in un parcheggio di un ospedale, dove lei si è recata per un esame radiologico. Mentre la donna, dentro la sua piccola utilitaria guarda sconsolata intorno a sé alla ricerca di un possibile spazio per lasciare la macchina, lui attira la sua attenzione chiamandola con la mano. Lei sorride , gli si avvicina, abbassa il finestrino e lui dice : Principessa cerchi un parcheggio? Lei risponde : Magari! Lui le dice - Vieni, seguimi, per di qua.!- Il ragazzo la guida verso l'interno, al chiuso, in fondo le indica uno spazio vuoto. La donna dentro di sé, mentre lo segue si chiede - Faccio bene?- Potrebbe al chiuso aggredirmi, non c'è nessuno. Ma no! A che sto pensando, il solito preconcetto contro i napoletani. Li adoro e da loro non mi è mai venuto male!- Quando la donna scende dalla macchina , il ragazzo è lì, col suo sorriso d'amore, solare, ha in mano un borsone e le chiede - Compri dei calzini?-

Lei, sorride e pensa - come dirgli di no? E' così gentile! - Gli chiede - Hai solo calzini maschili?  Lui - no, guarda questi sono da donna.- Lei chiede - Quanto costano?- Lui le risponde e lei ribatte - Sono un po’ cari, ma voglio accontentarti!- Tira fuori i soldi che lui ha chiesto e sorridendo glieli porge. Si salutano con occhi festosi uno per l'altra e la donna si avvia verso l'uscita. Questo incontro, non sa bene il perché, ma l’ha fatta gioire dentro, si volta per cercare con lo sguardo il ragazzo, ma lui si è volatilizzato. La  mattina della donna si svolge in attese, esami,  medici. Terminato tutto si reca al garage per riprendere la macchina. Le torna in mente il giovane , sorride al  pensiero. Mette in moto distratta e quasi all'uscita dall'edificio, lui si concretizza davanti a lei. - Arrivederci Principessa! - Lei abbassa il finestrino - Ciao, a presto, grazie!-.  E lui - La prossima volta speriamo di non incontrarci in un posto così!- Poi l’ accarezza sfiorandole la guancia appena con quel pieno, radioso  sorriso d'amore - Arrivederci Principessa !!- la saluta.

La donna riparte con negli occhi lo sguardo del ragazzo. - Da quanto tempo non mi chiamavano così?.. Principessa!.. Sono anni! E da quanto tempo non mi sorridevano così ? - Lo ringrazia in cuor suo e pensa - Mi hai dato più tu, ragazzo, con quello sguardo ,che io, comprandoti i calzini!-

Tornata a casa mette in ordine la biancheria acquistata dal giovane . Nei giorni  a seguire ogni volta che apre  il cassetto del comò per indossare i calzini , sorride e pensa - Sembrava un angelo! Li usa subito, per tre giorni di seguito, poi all'ultimo paio della confezione, sempre gioendo al ricordo, comprende. All'improvviso!. Una emozione immensa la travolge, un amore infinito la penetra. Singhiozzi inarrestabili di felicità.

Va in giro per casa gridando - Come sono fortunata! E' così bello ed è il Mio! Adesso so che è sempre con me! Non sono più sola! Sono veramente una Principessa ancora! Grazie Signore!!

Lei ne è certa....Una consapevolezza dentro di lei l'ha raggiunta. Ha incontrato il suo Angelo Custode !

 

domenica 14 aprile 2013

SIAMO UGUALI MA DIVERSI

Guardiamoci dalle persone che esercitano sempre una modalità di controllo. Sono individui che rispondono a leggi preordinanate, forse neanche scelte da se stessi, ma accettate a loro volta. Mai libere e sempre coercitive. Insegnamo a scegliere in libertà, esercitando ognuno un giudizio autonomo. Tutti vogliono conoscere per condizionare le scelte, per marketing, per il voto politico,per usare comunque l'informazione a proprio consumo. Ci vogliono tutti omologati e tutti uguali. Noi uguali siamo ma diversi uno dall'altro. Buona domenica!!

domenica 28 ottobre 2012

Siamo sicuri che....

Siamo sicuri che condannare qualcuno all'ergastolo con sole prove indiziarie sia giusto?
Siamo sicuri che il Processo abbia reso giustizia veramente alla povera Melania ,alla figlia Vittoria, ai disperati famigliari della giovane donna?
Non posso sapere se Parolisi sia colpevole o no, ma ci sono dubbi. Difronte a dubbi non si manda qualcuno all'ergastolo.
Ci sono molte valutazioni da fare, alcune tecniche ed io non sono avvocato, perito,magistrato e quindi mi astengo. Non mi astengo però dal valutare il significato sociale-mediatico del caso, questo sì mi compete. Questa storia si è caratterizzata dal molto clamore mediatico-giornalistico di una parte, la parte dell'accusa. La difesa si è ritirata a fare il suo lavoro solo in tribunale. Il risultato è stato: tutti d'accordo con la colpevolezza anche se non ci sono prove chiare. Appunto solo prove indiziarie.
Molte lacune tecniche da parte degli investigatori e inchiesta a senso unico. Poche piste diverse aperte e subito chiuse. Eppure qualche voce si è alzata a indicare altrove la colpevolezza,vedi il perito di parte Sandro Meluzzi, alcuni hanno indicato la caserma come luogo in cui qualcuno può sapere di più. Certo non è facile rompere il muro difensivo di una istituzione militare.
Altra considerazione va fatta sulla campagna mediatica e giornalistica che ci ha ampiamente narrato come Parolisi mente, ha una doppia, tripla vita, un'amante che lo spinge verso una scelta e dall'altra parte, una moglie, Melania , che difende la sua vita matrimoniale, la sua famiglia, il suo amore.
 Non vorrei essere per innumerevoli motivi  nei  panni del Parolisi . E' immancabile che questa storia abbia potuto provocare diverse "proiezioni"   umanamente e comprensivamente  sollecitate dai fatti. Parlo di "proiezione" in senso psicanalitico, di quella azione normalmente inconscia che si usa attuare nei confronti di un vissuto personale che non si accetta sul piano conscio e si scarica all'esterno attribuendolo a qualcuno fuori da noi. Il cattivo, il negativo, il mostro è fuori da noi. E' la solita divisione tra buono e cattivo, è la solta trincea tra noi e il nemico fuori di noi. Quante persone hanno proiettato la rabbia frustrata contro il proprio patner fedigrafo o il loro senso di colpa verso i propri personali tradimenti, o i personali inconsci desideri aggressivi verso il proprio patner? Sono sole domande ma perchè non porle? E perchè la difesa si è posta in maniera così..appunto difensiva, timida, un passo quasi indietro nel proclamare l'innocenza a piena voce di Parolisi. Forse perchè conscia che era difficile difendere Parolisi mentitore e traditore, certo personaggio "politicamente scorretto"! Ma una cosa è il tradimento verso Melania e altra cosa è essere il suo assassino.  Non poi un assassino solo di impeto,no. Lui sarebbe tornato a deturpare in maniera disgustosa il corpo della povera Melania per depistare l'indagine. Non c'è dubbio un vero mostro! ...Solo che tutto questo non ha prove certe ma solo indizi, anche non bene articolati. Allora non posso non chiedere a tutti noi : siamo sicuri che non siano stati viziati anche da pregiudizio? Intendo per pregiudizio, appunto un pensiero che sta prima del giudizio razionale , a volta inconscio o inconsapevole al momento, che inquina il pensiero umano. Azione del pensiero che spesso viaggia unita al precedente meccanismo di cui abbiamo parlato : la proiezione.
Sono solo domande, ma guai a non porgersele, ne vale l'equità di un giudizio, la vita di un uomo, di sua figlia e anche l'ingiusta libertà di eventuali veri colpevoli..mostri.

sabato 27 ottobre 2012

Riflessioni sulla democrazia

Ho la sensazione che abbiamo messo tra parentesi la democrazia. A tutti i livelli.
Abbiamo un governo non votato dagli italiani che propone riforme e tasse a tutto spiano che invece di far risalire la china a questo nostro amato Paese lo sta ricacciando in una crisi profonda, economica e psicologica. La certezza è che "ci hanno scippato" senza che noi muovessimo un dito, la supremazia nazionale. Una Europa che non abbiamo votato, il Parlamento Europeo non può nulla rispetto alla Commissione Europea, detta le leggi ormai su ogni questione interna. Aver delegato la moneta ha significato aver delegato la nostra autonomia. Tutto questo poteva andar bene se l'Europa fosse una Europa anche politica, dove i singoli Stati membri avessero avuto reciprocità di diritti e doveri. Nella realtà l'Italia , la Spagna e la Grecia rappresentano il Sud di Europa da sfruttare, da svendere e la stanno facendo da padroni gli Stati del Nord, prima fra tutti la Germania. I tedeschi con il loro Cancelliere si sono autoeletti dirigenti in capo di questa Europa. Europa di tecnocrati,banchieri, finanzieri, burocrati, altamente spendaccioni, che usano un linguaggio lontano mille miglia dalla nostra cultura umanistica. La nostra stampa appare asservita completamente, poco critica, china difronte ai vari ricatti della magistratura ( a parte pochi encomiabili casi ). Mancano all'appello intellettuali, spiriti liberi, manca una discussione non paurosa sui rischi di una inversione di tendenza, come se ormai tutto fosse impossibile da modificare. Parlo dell'adesione all'Europa. Ma è proprio così? Perchè non parlarne senza paura? Perchè non chiedersi se esistono via di uscita a questo pagamento forzato del debito che grazie agli interessi enormi non si riuscirà mai a pagare, pena la svendita per bancarotta del nostro Paese?   
Auspico che queste vicine elezioni politiche possano diventare un'occasione, non per suddividere poltrone in vista di potere personale, ma che possa avvenire un cambiamento " metapolitico" da parte di entrambi gli schieramenti , una metanoia della politica. La speranza del cambiamento non è illusoria, perchè nella realtà nulla è immobile e tutto è dinamico, i tempi sono difficili, ma proprio in tempi difficili che avvengono le rivoluzioni, i cambiamenti, le conversioni.

mercoledì 30 maggio 2012

Meditazione

Come davanti alle immagini del terremoto in Giappone, anche questa volta , davanti al dolore dei tanti terremotati emiliani mi chiedo il perchè accadono tali disgrazie. Le televisioni stanno proponendo un tam tam di parole e immagini, sismologi, politici, intellettuali, psichiatri , gente comune intervistata,rovine, pianti, dolore. Richiesta di aiuto economico che giunge dall'Italia, da tasse in più, e forse dall'Europa. Il professor Sandro Meluzzi oggi durante la trasmissione Uno Mattino ci ha ricordato l'impossibilità dell'uomo moderno a prevedere e controllare tutto, come vorrebbe. Non siamo immortali, non sta a noi sapere, sta a noi vivere il più possibile bene, rispettando le leggi che governano la vita. Questo sì.!!
Queste tragedie sicuramente lasciano il fiato sospeso. Cogliamo l'opportunità di sospendere oltre il fiato anche il giudizio, la mente e in un momento di raccoglimento interiore , pensare che siamo poca cosa nel determinare gli accadimenti, ma molta cosa per capirne le lezioni. La lezione che colgo? Quella di raccogliermi in silenzio e pregare per i fratelli morti e per quelli che in questo momento hanno perso tanto.

domenica 4 marzo 2012

Presentazione nuovo corso

Martedi 6 Marzo presso Via Salaria presentazione nuovo corso si " Storia del pensiero sociologico del prof. Paolo De Nardis:

sabato 5 novembre 2011

Come aderire online al Movimento.

Cari Amici




È da tempo che tutti noi nei diversi settori e con diverse competenze denunciamo il diffuso malcontento nel rapporto medico–paziente , medico–istituzioni , paziente-istituzione , oggi a maggior ragione, in un momento di vacche magre, dove la razionalizzazione delle risorse economiche diventa prioritaria al mantenimento in vita dello stesso servizio sanitario verso i cittadini. Nulla da obbiettare quindi verso l’atteggiamento di maggiore attenzione e rigore sull’uso dei soldi pubblici e al controllo della reale utilità dei servizi resi ai cittadini da parte della Pubblica Amministrazione.Ci auguriamo anzi che questo dichiarato sforzo dei nostri Amministratori si realizzi con un reale risparmio di risorse economiche e un servizio adeguato al pubblico dei fruitori, ben sapendo quanto è difficile sciogliere nodi di malcostume e interessi consolidati nel mantenere lo status quo. Si discute di costi standard e di livelli di prestazione da raggiungere in termini di rapporto efficienza- efficacia del servizio. Anche questo è giusto, perché, se certe Regioni riescono ad organizzare servizi efficienti a dati costi, si devono prendere da esempio e cercare di imitare.

Fin qui parliamo di buon governo, di buona fede,di buona organizzazione delle risorse.

Ma non basta. Perché l’organizzazione delle cose è prioritaria insieme ai valori che ne dettano la realizzazione,anzi devono camminare di pari passo. Organizzare un buon servizio al pubblico non è solo questione logistica,( luogo fisico, personale medico specializzato, personale paramedico, strutture varie, apparecchiature tecnologiche, tempi di lavoro e turni di presenza,approvvigionamenti vari, appalti con le ditte fornitrici, ecc….) ma anche questione di accoglienza al malato. Cosa si intende con la generica locuzione - accoglienza al malato? Un principio fondamentale : riconoscere che lo scopo prioritario e imprescindibile del servizio che si fornisce è dato ad un Essere Umano , nella sua totale integrità di persona intesa come corpo mente e spiritualità. Questo porta da sé moltissime risultanze come, appunto, il rispetto, il diritto alla informazione verso il paziente, non solamente formale e legale ma partecipativa, opponendosi alla pratica spesso attuata di mercificazione, alienazione e di difesa verso il malato.

Porsi la semplice domanda : questa struttura a cosa serve? E’ organizzata in funzione della persona, dell’individuo che fruisce del servizio? Spesso nei miei studi di ricerca sociale mi sono trovata di fronte ad “organizzazioni” che teoricamente erano create per uno scopo, ma ne perseguivano un altro. Al primo posto si è scoperto che l’organizzazione mette se stessa e la propria sopravvivenza , quasi fosse dotata di vita autonoma. Contano prima le risorse umane e no, le loro esigenze e poi il servizio da rendere. “ - La burocratizzazione del rapporto medico-paziente ha reso entrambi, non più soggetti centrali di un sistema, non più protagonisti attivi di un percorso di cure e di assistenza, ma oggetti intercambiabili, in uno scenario che pone in secondo piano il diritto del paziente, privilegiando scelte economicistiche e di interesse e ciò ha portato alla degenerazione conosciuta col nome di “medicina difensiva”. -


Chi voglia partecipare al Movimento e firmare la Petizione o far parte attiva alla creazione di un nuovo paradigma culturale riguardante appunto l'Umanizzazione può prendere contatto direttamente con me.

Per firmare la petizione online :

http://www.petizionionline.it/petizione/dichiarazione-per-il-diritto-alla-cura-alla-persona-e-per-l-umanizzazione-delle-cure-mediche-chirurgiche-e-psicologiche/5335


Per prendere contatto con me:
daniela.degiorgi@hotmail.it










Il nostro obiettivo è quello di suscitare intorno a questi temi il massimo di consensi possibile, di alimentarlo favorendo un esteso e approfondito dibattito che consenta il manifestarsi di ogni opinione. Intendiamo infatti promuovere, tutte le iniziative possibili per fondare un Sistema Sanitario più umano ed al tempo stesso più efficace, più giusto ed anche più economico e razionale-“

E’ nato proprio da queste ed altre considerazioni il - MOVIMENTO PER IL DIRITTO ALLA CURA DELLA PERSONA E PER L’UMANIZZAZIONE DELLE CURE MEDICHE , CHIRURGHICHE E PSICOLOGICHE.

Sono particolarmente lieta di informarvi sulla nuova iniziativa.

Invito tutti voi, come presidente della Associazione Inos –Il noi sociale- a partecipar, ad aderire e firmare la Petizione online, primo gesto ufficiale del Movimento. Sono sicura che tutto questo desterà in tutti voi interesse e vivace partecipazione.



Grazie.

Il Presidente

E' nato il Movimento per il diritto alla cura alla persona e per l'UMANIZZAZIONE delle cure mediche, chirurgiche e psicologiche.

DICHIARAZIONE PER IL DIRITTO ALLA CURA ALLA PERSONA E PER L’UMANIZZAZIONE DELLE CURE MEDICHE, CHIRURGICHE E PSICOLOGICHE

Premessa


In un’epoca caratterizzata dalla progressiva riduzione della centralità dell’uomo, sentiamo il bisogno di affermare che prima di essere medici e cittadini liberi, indipendenti e democratici, siamo esseri umani, ovvero, “persone”, e come tali aspiriamo a dare e ricevere le cure.

Noi riteniamo che la Medicina attuale, proprio nel momento in cui raggiunge importanti progressi nella diagnosi precoce e nella conoscenza scientifico-terapeutica della malattia, stia correndo il grave rischio di trasformarsi in qualcosa che non ha più l’affidabilità, l’autorevolezza e la credibilità che le derivano dall’avere come unico oggetto il benessere e la salute della persona.

Il processo di disumanizzazione del rapporto medico-paziente è responsabile di aver ridotto la complessità della persona umana intesa come individuo alla sua dimensione esclusivamente fisiopatologica e statistica, finendo per costituire la causa di molti casi di “malasanità”.

La burocratizzazione del rapporto medico-paziente ha reso entrambi, non più soggetti centrali di un sistema, non più protagonisti attivi di un percorso di cure e di assistenza, ma oggetti intercambiabili, in uno scenario che pone in secondo piano il diritto del paziente, privilegiando scelte economicistiche e di interesse e ciò ha portato alla degenerazione conosciuta col nome di “medicina difensiva”.

È per questo che intendiamo combattere la distinzione culturale e scientifica tra mente e corpo, riaffermando che la specificità dell’essere umano è contenuta proprio nella integrazione che la sua personalità opera tra corpo, mente e valori spirituali.

Il nostro obiettivo è quindi quello di suscitare intorno a questi temi il massimo di consensi possibile, di alimentarlo favorendo un esteso e approfondito dibattito che consenta il manifestarsi di ogni opinione.

Intendiamo infatti promuovere, sulla base di queste idee, un movimento cosciente che raggruppi tutti coloro che intendono opporsi alla mercificazione, umiliazione e alienazione della persona e che vogliono invece stimolare tutte le iniziative possibili per fondare un Sistema Sanitario più umano ed al tempo stesso più efficace, più giusto ed anche più economico e razionale.



Per queste ragioni intendiamo chiamare tutti i colleghi, gli uomini di cultura ed i cittadini interessati a discutere, condividere e promuovere con noi i seguenti punti:



Articolato



1. Il primo requisito umano delle cure sta nel diritto inalienabile e uguale per tutti a riceverle. Ognuno, senza nessuna distinzione, per sesso, età, razza, ceto sociale, religione, nazionalità, valori morali, culturali e politici, scelte comportamentali, ha diritto a ricevere tutte le cure di cui ha bisogno e lo Stato deve garantirne la disponibilità. Ciò si sostanzia con il principio generale del diritto all'integrità fisica e mentale ed alla sicurezza della persona, da cui deriva la necessità di ricevere l'assistenza sanitaria e le appropriate cure per ottenere il più alto livello di salute possibile e l’accesso ai servizi appropriati per la prevenzione delle malattie.



2. Gli Stati, in misura delle loro risorse finanziarie, devono impegnarsi ad assicurare tutte le cure sanitarie, di assistenza, di prevenzione e di riabilitazione, a cominciare da quelle necessarie per le patologie più gravi, garantendo precisi standard di qualità, provvedendo anche a costruire una rete di opportunità su base privata, sociale e volontaria, che possa garantire la continuità del trattamento fino all’effettiva copertura del bisogno.



3. La salute, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito, deve essere intesa non solo come “assenza di patologia”, ma anche come “presenza di benessere”, il cui raggiungimento, quindi, deve essere sempre perseguito e garantito. E' compito esclusivo del medico, e di nessun’altra autorità non medica, differenziare le condizioni normali della persona da quelle patologiche e predisporre i rimedi necessari.



4. Riteniamo che anche i portatori di quelle numerose condizioni che non appaiono chiaramente patologiche, ma che caratterizzano spesso malessere e disagio nell’età evolutiva ed involutiva, nell’infanzia e nella vecchiaia, o che caratterizzano i disturbi della personalità e del comportamento, debbano poter ricevere le eventuali cure o i trattamenti di cui hanno bisogno, per superare gli svantaggi esistenziali che esse possono determinare. Tali interventi pertanto, quando necessitano, devono essere resi fruibili dalla persona.



5. Il malato deve essere preso in cura, prima che per la patologia che lo affligge, per la sua dignità umana, per il suo stato di sofferenza soggettiva e oggettiva e per la sua disfunzionalità che gli impedisce di essere normalmente attivo. Obiettivo della cura è l’essere umano nel suo ambiente e non solo la sua malattia.



6. Ogni individuo deve poter scegliere liberamente tra i diversi trattamenti sanitari, ricevendo adeguate informazioni, mentre nessun individuo può essere obbligato a curarsi contro la sua volontà. Anche in quei casi di trattamento sanitario obbligatorio espressamente previsti dalla legge, l’interesse primario, la dignità e la volontà della persona devono essere comunque tutelati e garantiti dagli organi competenti e di garanzia prima di ogni altra considerazione.



7. Nella disponibilità delle strutture, la durata di un ricovero ospedaliero e il tipo di terapia da eseguire devono essere stabiliti caso per caso, solo in considerazione delle valutazioni e proposte dei medici, del consenso informato del paziente e del decorso clinico della malattia, valutato individualmente.

8. L’applicazione dei Protocolli più accurati non esonera i medici dal dovere responsabile di agire secondo scienza e coscienza. Il medico, nel predisporre le sue terapie, non deve tenere conto d’altro se non della loro compatibilità con le condizioni cliniche del paziente e con l’insieme delle contingenze oggettive e soggettive del momento.



9. Il consenso informato non può essere ridotto ad una firma su un elenco notarile di rischi, ma deve essere raggiunto attraverso il dialogo tra medico e paziente, fino al raggiungimento di un comune sentire. Esso deve consentire al paziente di comprendere le opzioni terapeutiche proposte dal medico e di esprimere il suo giudizio, ma anche di delegare al medico stesso quelle scelte immediate da compiersi nel suo interesse. Il consenso è un diritto, non formale ma sostanziale, che prevede comunicazione e dialogo nel tempo tra medico e paziente e soprattutto la fiducia e la convinzione che il medico opererà solo nell’interesse del paziente.



10. Il consenso informato anche di quei malati di mente, non sottoposti a limitazioni giudiziarie della loro capacità d’agire, che rifiutano negativisticamente, per effetto della propria malattia, di aver bisogno di cure, e quindi di sottoporsi ad esse, deve comunque essere raggiunto appena il paziente avrà recuperato la sua capacità di intendere e di volere.








sabato 17 settembre 2011

Nuovo anno accademico

Informo tutti gli studenti che ogni lunedì 15.30 - 18  sono disponibile ad un colloquio presso la Facoltà - stanza De Nardis.

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