sabato 27 ottobre 2012

Riflessioni sulla democrazia

Ho la sensazione che abbiamo messo tra parentesi la democrazia. A tutti i livelli.
Abbiamo un governo non votato dagli italiani che propone riforme e tasse a tutto spiano che invece di far risalire la china a questo nostro amato Paese lo sta ricacciando in una crisi profonda, economica e psicologica. La certezza è che "ci hanno scippato" senza che noi muovessimo un dito, la supremazia nazionale. Una Europa che non abbiamo votato, il Parlamento Europeo non può nulla rispetto alla Commissione Europea, detta le leggi ormai su ogni questione interna. Aver delegato la moneta ha significato aver delegato la nostra autonomia. Tutto questo poteva andar bene se l'Europa fosse una Europa anche politica, dove i singoli Stati membri avessero avuto reciprocità di diritti e doveri. Nella realtà l'Italia , la Spagna e la Grecia rappresentano il Sud di Europa da sfruttare, da svendere e la stanno facendo da padroni gli Stati del Nord, prima fra tutti la Germania. I tedeschi con il loro Cancelliere si sono autoeletti dirigenti in capo di questa Europa. Europa di tecnocrati,banchieri, finanzieri, burocrati, altamente spendaccioni, che usano un linguaggio lontano mille miglia dalla nostra cultura umanistica. La nostra stampa appare asservita completamente, poco critica, china difronte ai vari ricatti della magistratura ( a parte pochi encomiabili casi ). Mancano all'appello intellettuali, spiriti liberi, manca una discussione non paurosa sui rischi di una inversione di tendenza, come se ormai tutto fosse impossibile da modificare. Parlo dell'adesione all'Europa. Ma è proprio così? Perchè non parlarne senza paura? Perchè non chiedersi se esistono via di uscita a questo pagamento forzato del debito che grazie agli interessi enormi non si riuscirà mai a pagare, pena la svendita per bancarotta del nostro Paese?   
Auspico che queste vicine elezioni politiche possano diventare un'occasione, non per suddividere poltrone in vista di potere personale, ma che possa avvenire un cambiamento " metapolitico" da parte di entrambi gli schieramenti , una metanoia della politica. La speranza del cambiamento non è illusoria, perchè nella realtà nulla è immobile e tutto è dinamico, i tempi sono difficili, ma proprio in tempi difficili che avvengono le rivoluzioni, i cambiamenti, le conversioni.

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